x moje e tutti quelli che l'hanno votato

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simo
00domenica 4 agosto 2002 20:03
The Economist - 26 aprile 2001

ADATTO A GOVERNARE L'ITALIA?



I fatti noti che riguardano Silvio Berlusconi, a parte le domande senza risposta, lo escludono dal governo del paese, anche se i suoi concittadini sembrano sul punto di eleggerlo primo ministro.

In ogni democrazia che si rispetti, sarebbe impensabile che l’uomo sul punto di essere eletto primo ministro sia stato di recente sotto inchiesta - tra le altre cose - per riciclaggio di denaro sporco, complicità in omicidio, legami con la mafia, evasione fiscale, corruzione di politici, giudici e Guardia di Finanza. Ma il paese è l'Italia e l'uomo è Silvio Berlusconi, quasi certamente il cittadino più ricco del paese. Come risulta dalle nostre indagini il signor Berlusconi non è qualificato per guidare il Governo di qualsiasi paese, men che mai di una delle più ricche democrazie del mondo. Molti dei sostenitori di Berlusconi, che comprendono la maggior parte degli uomini d’affari italiani, respingono tali critiche come fatto di ingenuità, ignoranza e malevolenza.
Dicono che è lui, e non gli italiani, ad essere vittima della disonestà. Dicono che fin da quando è entrato in politica, solo sette anni fa, è stato perseguitato da magistrati, giornalisti e politici di sinistra, tutti gelosi della sua ricchezza e spaventati dalla sua intenzione di rinnovare l’Italia e liquidare la vecchia guardia. Aggiungono inoltre che anche se Berlusconi ha corrotto gli ispettori fiscali (naturalmente perché costretto) che importanza ha? Era così che si facevano gli affari in Italia quando costruì la sua fortuna. Non era peggiore di tanti altri; solo più intelligente, e un bersaglio più importante. Perché ostinarsi su un uomo dotato di una visione, di un intuito, di un coraggio da mettere così generosamente al servizio della nazione?
Inoltre è ormai chiaro che la maggioranza degli italiani compresi molti della sinistra, si sono annoiati della interminabile telenovela di guai giudiziari di Berlusconi. Molti dei suoi concittadini hanno una ammirazione abbastanza palese del modo in cui si è beffato delle norme fiscali, e dell’autorità dello Stato. Se è un uomo così capace per i propri interessi, sicuramente è ben qualificato a fare gli interessi generali degli italiani.

Plausibile ma sbagliato

Purtroppo, non c’è uno di questi argomenti che sia valido. Le domande e le preoccupazioni su Berlusconi sono espresse non solo dai suoi oppositori di sinistra. L’idea che è stato lui la principale vittima di disonesti ispettori fiscali e di malevoli giudici è fantasiosa. Quelli che lo difendono non parlano mai delle perdite dello Stato - in altre parole, del popolo italiano, che risulterebbero dal mancato pagamento delle tasse grazie alla corruzione degli ispettori fiscali. Inoltre Berlusconi è sotto inchiesta per delitti che non sono affatto dei peccatucci nei riguardi della burocrazia e di esattori fiscali pignoli. E’ vero che da quel contorto sistema giudiziario italiano, solo un definitivo verdetto è stato formulato contro di lui. Questo caso comportava illegali regali politici, e il tribunale non lo ha trovato innocente. Ma le nostre indagini rivelano che si trova alle strette per una serie di gravi accuse. Inoltre la sua strana riluttanza a spiegare le origini delle sue prime fonti di ricchezza getta un discredito sulla sua complessiva reputazione finanziaria. In ogni caso in qualunque normale paese, gli elettori - e forse il diritto - non avrebbero concesso a Berlusconi di presentarsi alle elezioni senza prima obbligarlo a spogliarsi di molti dei suoi beni e delle sue vaste attività imprenditoriali. Il conflitto di interessi tra i suoi affari e gli quelli di stato sarebbe gigantesco. Berlusconi è forse un uomo dal valore forse di 28.000 miliardi di lire, i suoi interessi comprendono vaste aree delle finanze, del commercio, e della televisione italiana, con ramificazioni in quasi tutti i campi degli affari e della vita pubblica. Il suo impero comprende banche, assicurazioni, proprietà immobiliari, editoria, pubblicità, media, e calcio.
Anche durante il suo breve e infelice periodo come Primo Ministro nel 94, Berlusconi ha varato una serie di decreti che riguardavano pesantemente le sue attività commerciali. Se vince di nuovo il 13 Maggio controllerà circa il 90% delle trasmissioni televisive italiane. Non ha fatto il minimo sforzo per risolvere questo grave conflitto di interessi.

Perché l’Italia si preoccupa così poco?

Ci sono ragioni storiche che spiegano perché tanti italiani non si sentono toccati dall’importanza di tenere Berlusconi lontano dalle massime cariche governative. E’ una triste verità che per tanti anni gli italiani non hanno avuto motivi validi per rispettare le istituzioni e le norme statali. Fino a 10 anni fa, l’Italia era governata con un accordo corrotto in base al quale, sotto la guida democristiana, tutti i cosiddetti rispettabili partiti italiani governavano in coalizione per tenere i comunisti e i fascisti lontani dal potere. Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, i centristi e gli ex comunisti riempirono il vuoto che si era aperto a sinistra mentre il movimento di Berlusconi s’impadronì del vuoto che si era creato a destra. La campagna di mani pulite contro la corruzione dopo il 1992 fu accolta con entusiasmo dal popolo e, tutto sommato, si instaurò un sentimento di maggiore onestà. Ma sopravvive il vecchio atteggiamento dello scarso rispetto per le leggi, le istituzioni e la magistratura. E Berlusconi, col suo genio di amabile imbonitore, ha persuaso molti italiani che lui rappresenta almeno qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda l’onestà, possiamo dimostrare che non è per niente vero.
Non si può negare, tuttavia, che Berlusconi offra delle idee amministrative di buon senso e che l'Italia abbia bisogno di riforme. Il sistema giudiziario potrebbe senz'altro trarre giovamento da una revisione generale. In verità tutta la Costituzione è matura per un cambiamento. L’esecutivo è troppo debole, la legislatura è troppo indecisa, il sistema di votazione è troppo proporzionale. Ma tutto ciò è di minore importanza rispetto al pericolo di sospetta criminalità alla testa della nazione.
Berlusconi sostiene che molte delle accuse contro di lui - sia di conflitto d’interesse sia di altri reati ben più gravi - sono note da anni e tuttavia molti italiani non sembrano affatto turbati.
In altre parole, anche se i giudici possono non essere d’accordo, il tribunale dell’opinione pubblica lo trova innocente. Se la magistratura è davvero politicamente motivata, ciò è una terribile condanna dello Stato Italiano. Se, dall’altra parte, la magistratura è indipendente, il fatto che il pubblico assolva Berlusconi è una terribile condanna degli elettori. In entrambi i casi, l’elezione di Berlusconi come Primo Ministro sarebbe un evento buio per la democrazia italiana e per la supremazia del diritto.

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