Pagelle Roma - Juve

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
marklenders
00martedì 13 dicembre 2011 01:02
Le pagelle di Roma-Juventus:

ROMA 6.5 — Si merita la fortuna del vantaggio iniziale con una prova di grande sacrificio. Nella ripresa, dopo il pareggio, tutti si aspettavano il sorpasso della capolista, invece la banda Luis Enrique ha avuto la forza e l’orgoglio di ripartire spesso fino a guadagnarsi il rigore fallito da Totti.

STEKELENBURG 7 — Due volte decisivo su Estigarribia nel primo tempo. Prodigioso soprattutto il riflesso sulla seconda botta del paraguaiano. Esce male sul gol di Chiellini, ma la parata nel finale su Quagliarella lo riporta tra i migliori.

TADDEI 6 — Nel clima natalizio, prova a restituire la ciccata sotto porta di Vidal che ha portato al vantaggio: Estegarribia non apprezza e spreca. Il paraguaiano lo punge spesso, il brasiliano qualcosa restituisce. E non si ferma mai.


Gabriel Heinze, 33 anni e Gigi Buffon. Afp
DE ROSSI 7.5 (IL MIGLIORE) — Come la corda di un arco: tirato indietro da Luis Enrique, scatta in avanti e centra il bersaglio. Giocatore moderno che sa fare tutto, ma anche libero all’antica che chiude ogni toppa. Cuore di capitano presente, anche senza fascia.

HEINZE 7 — Contagiato dal furore agonistico, firma un primo tempo impeccabile e tira dritto fino al termine. A Matri arriva poco. Spende bene il suo fiuto in anticipo.

JOSE' ANGEL 6 — A volte patisce in raddoppio di Lichtsteiner su Pepe, ma non paga grossi danni. Ed è uno dei pochi che riesce ad allungare la Roma quando soffre.

PJANIC 6 — Tocca a lui il primo pressing su Pirlo. Con Totti organizza l’agguato nell’angolino che manda in gol De Rossi. Prova la lotteria dalla distanza. Meno lucido di altre volte in appoggio e nell’interdizione, infatti la Juve in mezzo alza sempre la voce. Ancora in tandem con Totti, organizza una bella ripartenza stroncata da Barzagli sul più bello. Ammonito, salterà Napoli: brutta tegola per Luis Enrique che in mezzo non ha certo abbondanza. (Perrotta 5,5) Non porta il cambio di passo che attendeva il tecnico giallorosso.

VIVIANI 5,5 — Il tiro che zappa al 33’, qualche palla persa e qualche fallo affannoso raccontano bene l’emozione del ragazzo. Non è facile esordire contro la Juve, capolista imbattuta, a 19 anni, soprattutto se sei romano e romanista e ti dicono: mettiti lì davanti alla difesa e dirigi l’orchestra, alla Falcao. Un po’ di ordine lo porta, ma va detto con onestà che, con l’ingresso del più solido Simplicio e lo spostamento di Greco davanti ala difesa, si è vista la Roma migliore. (Simplicio 6) Irrobustisce la mediana giallorossa che reagisce al pareggio di Chiellini e se la gioca ad armi pari.

GRECO 6 — Il più tosto della mediana. E il suo tackle ruvido serve perché la Juve non incanta, ma ha quasi sempre la palla. Prezioso nel soccorso a Josè Angel puntato da Lichtsteiner e Pepe. Paga lo sforzo di guerrigliero del recupero con un appoggi non sempre puliti. Ma quando si piazza davanti alla difesa, al posto di Viviani, la Roma ha una scossa di energia.


L'abbraccio a fine partita tra Totti e Conte. LaPresse
LAMELA 5,5 — Lamela verde più che gialla e rossa. Ancora tenero acerbo per partite del genere. Non tiene una palla, non fa rifiatare la squadra messa sotto pressione. Fa pure falli. I compagni gli dedicano spesso occhiate da Osvaldo. Si redime in piccola parte subendo il rigore di Vidal e smarcando Totti nel finale.

TOTTI 6 — Il capitano, al rientro, ci mette 6 minuti a scodellare sul destro di De Rossi l’1-0. Poi altri tocchi sapienti. Non rischia multe per eccesso di velocità, ma è difficile che perda palla. E nella ripresa, senza la chiusura provvidenziale di Barzagli, avrebbe cucinato il 2-0 di Osvaldo. Poi però arriva il rigore che potrebbe restituirgli un gol atteso dal 22 maggio. L’amico Buffon lo ipnotizza e la sua pagella si sgonfia.

OSVALDO 6 — Guadagna il corner da cui nasce il vantaggio. Raramente il suo tocco ricorda il velluto, ma si batte sempre generosamente in nome del suo santo patrono (Ciccio Graziani). Barzagli gli scrosta via il possibile 2-0. Sostituito, se ne va furibondo. Forse perché la Lamela è rimasto ancora appeso al match. (Borriello s.v.)

ALL. LUIS ENRIQUE 6,5 — Non paga la scelta del baby-Viviani. Ottiene invece buone cose dal rilanciato Totti e dal difensore De Rossi. La sua Roma non può permettersi il solito possesso, ma ha il merito di continuare a provarci anche quando la capolista pareggia e sembra sul punto di sorpassare. Quest’abitudine a giocarsela sempre, al momento, è la migliore lezione insegnata da Luisito a Trigoria.

JUVENTUS 6,5 — Si fa male in avvio, col pasticcio di Vidal, poi risale faticosamente fino al pari di Chiellini, senza il solito apporto di Marchisio e Matri. E’ vero che ha tenuto a lungo il centro del ring, ma Buffon ha dovuto sventare il match-point di Totti dal dischetto.


Gigi Buffon para il rigore di Francesco Totti. Ansa
BUFFON 7 — Il duello berlinese che vince su Francesco Totti evita alla Juve la prima sconfitta stagionale. Era stato ferito da fuoco amico (il buco di Vidal), non se la prende e salva la truppa parando il rigore sull’1-1. La Juve ha anche qualcosa di antico che dura nel tempo: il miglior portiere del mondo.

LICHTSTEINER 6,5 — Alto come a Napoli, è uno dei pochi bianconeri vicini al suo rendimento e si offre costantemente in appoggio, senza dimenticare i compiti di sentinella di fascia. Nel finale rischia addirittura il gol partita.

BARZAGLI 6,5 — Incerto nell’azione del rigore, per il resto solido. Provvidenziale un anticipo su Osvaldo che pareva gol fatto e una chiusura su Totti nel finale.

BONUCCI 6 — Raramente regala sensazioni di sicurezza. L’affanno si tramuta nell’ammonizione che gli costerà la squalifica. Non lascia sul prato peccati gravi.

CHIELLINI 6,5 — Il gol salva la verginità stagionale della Signora. Spinge tanto e cerca di trascinare la squadra che paga la stanchezza. Però bisogna ricordare che gli scappa De Rossi sul primo gol.

PIRLO 6,5 — Preso in mezzo in un calcio d’angolo come a Napoli. Là ci era scappato un rigore, qui il gol. Conte dovrà lavorarci su a Vinovo. Poi però è il solito governatore, magari meno brillante dell’inizio di stagione. Ma tutto parte da lui.


Claudio Marchisio, sei gol in campionato, contro Osvaldo. Reuters
MARCHISIO 5 — Ecco chi è mancato. Lui e Matri, i due bomber a quota 6 gol. Così la Juve, che ha fatto a lungo la partita, non ha trovato lo sbocco per concretizzare. Stavolta non è arrivata l’intuizione, l’accelerazione letale in area, che tante vittorie ha fruttato alla Juve. Ultima quella sul Bologna in coppa Italia. Ma il ragazzo ha diritto alla stanchezza e a una serata no.

PEPE 5,5 — Simbolo della Juve dell’Olimpico: ha spinto e lottato fino in fondo, ma senza la solita lucidità. Soprattutto a lui toccava l’imbeccata buona per trasformare la supremazia in palla-gol: non ci è mai riuscito. (Elia s.v.)


VIDAL 5,5 — Due gravissime amnesie: sulla palla ciccata ha segnato De Rossi e si è guastata la notte della Juve, sulla seconda (rigore su Lamela) ha rimediato Buffon. Non merita un votaccio perché ha fatto di tutto per rimediare e, nel periodo più sofferto, è stato quello che, con Pirlo, ha preso in mano la squadra. Ammonito, salterà il Novara.

ESTIGARRIBIA 6 — Prestazione di luci e ombre, con gli scompensi tipici dei giovani che stanno formandosi su palcoscenici importanti. Sbagli e spreca molto, spesso fa confusione. Però poi vai a vedere e scopri che nel primo tempo ha spaventato di brutto Stekelenburg in due occasioni e il gol di Chiellini è dato da un suo tiro sporco. (Giaccherini 6) Tenero nel telefonare una palla preziosa nel finale, però ha dato gas agli ultimi assalti della Signora.


Alessandro Matri, deludente all'Olimpico. LaPresse
MATRI 4,5 — Quando al 22’ della ripresa rinvia fuori dall’area della Roma un assist di Pirlo, si capisce definitivamente che non è serata. La Juve che ha spinto tanto nel primo tempo, non ha mai trovato il suo terminale. Difettose anche le sponde che nella Juve sono preziose per far salire la squadra. (Quagliarella 5) Gli capita la palla buona e la calcia addosso a Stekelenburg. Non ha portato la scossa che si attendeva Conte. Tanto che la domanda è scappata a molti: perché non il tonico Del Piero di Coppa Italia?

ALL. CONTE 6,5 — La sua Juve comunque resta in piedi, prima con l’Udinese, e arriva a un’imbattibilità di 14 gare: record nel torneo a 3 punti. Questa volta però non presenta una squadra assatanata al via e sotto porta. Spesso sterile il possesso. Davvero non servirebbe un attaccante con la rabbia di un Tevez là davanti?

TERNA ARBITRALE ORSATO 6,5 — Sarà che avevamo gli occhi pieni di Rocchi, ma ci è sembrato un buon arbitraggio. Forse ha fatto correre un po’ troppo, rischiando scintille in una sfida mai facile da condurre. Però ha usato lo stesso metro per tutti. Di Liberatore 6,5- Romagnoli 6,5.
LaRosaNelCulo
00martedì 13 dicembre 2011 01:18
GAZZETTA??
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:06.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com