BITCOIN

Bitcoin è la bolla perfetta. La prima moneta interamente digitale e priva di controlli - l'ultima frontiera dell'economia iper virtuale - è diventata il termometro della crisi globale.
Il 10 aprile il suo valore ha toccato il picco di 266 dollari per poi scendere rapidamente a 105 dollari e poi stabilizzarsi a 130. Una fluttuazione rapidissima, che ha fatto gridare gli analisti alla bolla.
Per un numero crescente di commentatori il Bitcoin è diventato un bene rifugio. Le sue impennate sarebbero legate alle emergenze finanziarie sempre più frequenti. E a causare l'ultima montagna russa, sarebbero stati i capitali in fuga da Cipro. Non è il primo, né l'ultimo episodio. Dopo l'impennata della primavera 2012, il 7 agosto il Bitcoin ha toccato la quotazione più bassa, attorno ai sette dollari, per poi risalire oltre i 30 a ottobre.
ALTA VOLATILITÀ, ALTI GUADAGNI. Insomma, il tasso di volatilità è alto e mostra con chiarezza dinamiche e distorsioni del mercato. Ma nel medio periodo le quotazioni sono destinate a salire ancora. E chi ci ha scommesso, un gruppo composito di nerd, investitori professionisti e consumati speculatori, ha guadagnato da marzo sette volte il capitale iniziale.

Una moneta senza banca centrale: le transazioni gestite da un cervello elettronico

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I padri del Bitcoin sono tuttora ignoti. L'idea della moneta digitale apparve per la prima volta in un paper del 2009 firmato da Satoshi Nakamoto, probabilmente uno pseudonimo.
E lo sviluppo della prima intuizione è stata collettiva. La rivoluzione del Bitcoin sta nella piattaforma informatica che la controlla. Completamente anonima e automatizzata. Non c'è alcuna autorità centrale a regolare le quotazioni del mercato.
IMMISSIONI AUTOMATICHE DI LIQUIDITÀ. Di volta in volta il sistema sorteggia tramite algoritmi il computer destinato a organizzare la transazione, ripagandolo per il lavoro svolto con l'emissione di nuovi Bitcoin. In sostanza ogni nodo del sistema è a turno una 'banca centrale' e le iniezioni di liquidità sono automatiche. Oggi ci sono circa 11 milioni di Bitcoin in circolazione e se ne creano 25 di nuovi ogni 10 minuti. La piattaforma però si è autoimposta un limite. Una sorta di timer prevede di chiudere il rubinetto della liquidità raggiunta la quota di 21 milioni di monete circolanti.
QUOTAZIONI IN SALITA. Secondo Henry Blodget direttore del foglio specializzato Business Insider, il target a 21 milioni permette di prevedere un nuovo rialzo dei prezzi: è probabile, ha spiegato Blodget in diverse analisi, che nel medio e lungo periodo il valore continui ad aumentare fino al raggiungimento di un punto di equilibrio. A una quota superiore dei 130 dollari odierni.
La domanda è in continua espansione, con i meccanismi tipici delle bolle. E alcuni analisti prevedono un calo nei prossimi mesi. Ma c'è una differenza. Non avendo legami con alcun indice reale, la bolla della moneta elettronica è praticamente una bolla perfetta. Potenzialmente senza limiti. Il solo rischio è perdere il capitale iniziale. Ma ci sono buone chance di moltiplicarlo velocemente. L'informatico londinese Robert Walker ad esempio ha calcolato con l'Afp i suoi guadagni. Dalla fine del 2011, ha acquistato circa 200 Bitcoin in sei mesi: ha speso 900 dollari e ne ha incassati circa 27 mila.

Dal traffico di droga alle nuove reti di e-commerce: chi guadagna coi Bitcoin

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I primi detentori di Bitcoin erano soprattutto informatici e utopisti del libero mercato, investitori spregiudicati o trafficanti di droga attirati da una moneta impossibile da tracciare.
Una buona fetta delle transazioni in valuta elettronica, infatti, gonfia i traffici illegali che si snodano attraverso il portale Silk Road, uno dei più noti mercati neri della droga online. Gli hacker celati dietro la sigla Lulz Security nel 2011 hanno persino lanciato una raccolta di Bitcoin promettendo di utilizzarli per attaccare l'Fbi.
Ora però il fenomeno della moneta digitale si sta allargando. Con tutte le conseguenze del caso: più investitori, più attenzione da parte delle autorità, più integrazione con l'economia reale. Ma anche un aumento del rischio contagio.
NUOVI SVILUPPI PER L'E-COMMERCE. L'assenza di frontiere e di ostacoli burocratici è stata nuova linfa per le società di e-commerce, l'americana Bitpay su tutte. Il fondatore Anthony Gallippi ha sfruttato la rivoluzione offrendo servizi commerciali agli imprenditori desiderosi di entrare nel nuovo mercato. Con 4.500 aziende affiliate, a marzo Bitpay ha segnato il record di 5,2 milioni di dollari di vendite in Bitcoin. Una media di incassi mensili superiore agli 1,2 milioni stimati per Silk Road.
Per arginare gli illeciti, a giugno 2012 due parlamentari americani hanno presentato al Congresso una proposta di legge per tracciare la valuta elettronica. Mentre la polizia federale ha stilato rapporti di allarme sui pericoli legati a una moneta che garantisce l'anonimato e copre il riciclaggio di denaro sporco.
L'INTERESSE DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI. I Bitcoin hanno iniziato a incuriosire anche i big e le autorità del credito, con tanto di report della Bce e analisi di Goldman Sachs. «Ricevo moltissime richieste di informazioni da parte di fondi di venture capital che vogliono diversificare il loro portafoglio», ha confermato a Forbes, Nicholas Colas, capo analista per la società di consulenza Converg Ex Group. Il mercato ha scoperto un nuovo asset da sfruttare. Sperando che la bolla rimanga nella realtà virtuale.