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L'allenatore nel pallone 2

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2008 14:28
19/02/2008 19:01
 
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Titolo originale: L'allenatore nel pallone 2
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Commedia
Durata:
Regia: Sergio Martino
Sito ufficiale:

Cast: Lino Banfi, Anna Falchi, Urs Althaus, Joanna Moskwa, Giuliana Calandra, Biagio Izzo, Max Parodi, Andrea Roncato, Little Tony, Francesco Totti, Luca Toni, Marco Materazzi, Gennaro Gattuso, Alessandro Del Piero, Andrea Lotito, Carlo Ancelotti, Francesco Graziani, Roberto Pruzzo, Ilaria D'Amico, Sandro Picinini, Giampiero Mughini, Fulvio Collovati, Milo Coretti
Produzione: Dania Film, Rodeo Drive, VIP Media
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 11 Gennaio 2008 (cinema)

Trama:
Oronzo Canà, mister della mitica Longobarda, pur se a malincuore, non allena più da vari anni. Ora ha un'azienda agricola e produce olio d'oliva assieme alla sempre aristocratica moglie Mara, al nipote Oronzino, genio del computer, alla poco attraente figlia Michelina, e al genero Fedele, impenitente latin lover. Dalla sua azienda agricola, Canà può solo sognare di allenare una squadra, ma una sera... l'ex mister è invitato ad una trasmissione sportiva. La Longobarda è appena stata promossa in serie A, non per meriti sportivi, ma per inadempienze finanziarie della sua diretta concorrente. Canà è stato invitato come testimone della "mitica" Longobarda di venti anni fa... Durante il talk show, un giornalista si ricorda che allora, nonostante Canà fosse riuscito a salvare la squadra dalla retrocessione, venne esonerato. Messo alle strette, Canà rivela il vero motivo di quell'esonero: nel vincere l'ultima partita, quella che aveva permesso la permanenza della Longobarda in serie A, Canà disubbidì ad una richiesta del vecchio presidente Borlotti, che voleva retrocedere in serie B perché non riusciva a reggere i costi della serie A. Con questa sua dichiarazione, Canà diventa il primo testimone diretto di scomode verità sul calcio: ammissioni così chiare, infatti, non ci sono state neanche durante i recenti scandali calcistici. Dopo quelle dichiarazioni, invano controbattute dal figlio di Borlotti, Walter che ora amministra la Longobarda assieme ad un socio russo Ivan Rameko, Canà ritorna alla vita di sempre... Ma un giorno le guardie del corpo di Ramenko (personaggio ambiguo, in odore di mafia russa) lo prelevano da casa e lo portano, in elicottero, fino al campo della Longobarda. Canà teme una ritorsione da parte dei dirigenti della Longobarda: la società è stata recentemente quotata in borsa e le sue dichiarazioni hanno provocato un crollo delle azioni. Inaspettatamente, invece, Borlotti e Ramenko gli propongono di allenare la squadra nel prossimo campionato serie A. Vogliono darsi un'immagine di specchiata onestà e chi più di Canà può garantire ciò? Canà accetta e si trasferisce, pieno di entusiasmo, nel Nord Italia. Il Mister si accorge però ben presto di quanto il calcio sia cambiato rispetto ai suoi tempi: c'è l'invadenza degli sponsor, i calciatori si presentano agli allenamenti con le veline di turno, quelli stranieri con gli interpreti... Anche il linguaggio è cambiato: una volta c'erano i terzini e il contropiede, ora i laterali e le ripartenze... Insomma Canà fatica un pò a riconoscersi in questo calcio, ma l'entusiasmo di ritornare in Serie A mette tutto il resto in secondo piano. Purtroppo però una serie di risultati negativi, problemi personali, promesse dei dirigenti non mantenute, fanno sì che l'avventura della Longobarda sia tutta in salita. Quando poi si scopre che le vere intenzioni dei dirigenti erano solo quelle di lucrare il più possibile sulla squadra per poi sparire con i soldi, Canà inizia a pensare di dimettersi. Sarà il nipotino a convincerlo a non gettare la spugna adesso e tentare il tutto per tutto nell'ultima partita che può valere la salvezza della squadra...


Profilo Facebook di Mark Lenders
19/02/2008 19:05
 
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Non si poteva pretendere un film all'altezza del predecessore entrato
nella storia della commedia all'italiana anni '70 ma pensavo decisamente meglio... Se non l'avessi visto con Giorgi' forse parlerei di bidone, ma visto che l'ho visto al suo fianco me so' collassato dalle risate lo stesso.
Consigliato solo a chi è cresciuto col mito di Oronzo Cana' che deve vederlo pero' con i commenti dell'uomogatto [SM=g27987]


Profilo Facebook di Mark Lenders
21/02/2008 12:58
 
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se lo potevano risparmiare.
m'ha fatto ride de più giorgì in sala.
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Ezechiele: 25,17
Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti
e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.
- Jules Winnfield - Pulp Fiction.
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21/02/2008 14:28
 
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non capisco perchè li stanno rifacendo tutti, questo, eccezzionale veramente, tra poco grande,grosso e verdone.... anche rocky e rambo... non ha senso per me. i predecessori sono diventati cult nel contesto dei B-movie degli anni ottanta, un genere unico e irripetibile, oggi non ha più senso soprattutto perchè i protagonisti sono invecchiati... abatantuono è diventato un attore drammatico, lino banfi è diventato nonno libero.... forse solo verdone resiste ancora. e stallone... rocky ha fatto pena, rambo non ci andrò nemmeno sotto tortura... così stanno infangando il nome dei nostri miti!



"Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile."

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